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      Anche la moltitudine de' Pagani era disposta a stimare il merito del sacrifizio per la sua apparente difficoltā; ed in lode di queste caste spose di Cristo i Padri hanno versato il torbido fiume della loro eloquenza539. Tali sono le antiche tracce de' principj, e degli instituti monastici, che ne' posteriori tempi hanno bilanciato tutti i vantaggi temporali del Cristianesimo540.
      Non erano i Cristiani meno alieni dagli affari, che da' piaceri di questo mondo. Essi non sapevano come conciliar la difesa delle proprie persone e sostanze con la tollerante dottrina, che ordinava loro un'illimitata dimenticanza delle passate ingiurie, e il domandarne delle nuove. Offendevasi la loro semplicitā dall'uso de' giuramenti, dalla pompa delle magistrature e dall'attiva contenzione della vita pubblica, nč la loro mite ignoranza potea convincersi, che in qualche occasione si potesse legittimamente spargere il sangue de' nostri prossimi con la spada o della giustizia, o della guerra; quantunque anche i lor ostili, o criminali attentati minacciasser la pace, e la sicurezza dell'intera Repubblica541. Si confessava, che sotto una legge meno perfetta si esercitava la potestā nel Governo Giudaico da inspirati Profeti, e da Re unti coll'approvazione del Cielo. I Cristiani sentivano, ed accordavano, ch'eran necessari pel presente sistema del mondo tali instituti, e sottoponevansi di buona voglia all'autoritā de' loro Pagani Governatori. Ma nel tempo che inculcavano le massime d'un'ubbidienza passiva, ricusavano di prender attivamente alcuna parte nella civile amministrazione, o militar difesa dell'Impero.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Secondo
di Edoardo Gibbon
pagine 377

   





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