trattato.
237 Si trovano in Aurelio Vittore ed in Eutropio pochi squarci concernenti la conquista della Britannia.
238 Giovanni Malela, nella Cron. Antiochen. tom. I p. 408, 409.
239 Zosim. l. I. p. 3. Questo Storico parziale sembra che celebri la vigilanza di Diocleziano colla mira di far vedere la negligenza di Costantino. Sentiamo l'espressioni d'un oratore: "nam quid ego alarum et cohortium castra percenseam, toto Rheni et Istri et Euphratis limite restituta" Panegyr. vet. IV. 18.
240 Ruunt omnes in sanguinem suum populi, quibus non contigit esse Romanis, obstinataeque feritatis poenas nunc sponte persolvunt. Panegyr. Vet. III. 16. Mamertino illustra il fatto coll'esempio di quasi tutte le nazioni del mondo.
241 Egli si lamentava, benchč non con esatta veritą. "Jam fluxisse annos quindecim, in quibus in Illyrico, ad ripam Danubii relegatus, cum gentibus barbaris luctaret". Lattanzio de M. P. c. 18.
242 Nel testo Greco di Eusebio, si legge seimila, numero che io ho preferito al sessantamila di Girolamo, di Orosio, di Eutropio, e del suo Greco traduttore Peanio.
243 Panegyr. vet. VII. 21.
244 Eravi uno stabilimento di Sarmati nelle vicinanze di Treveri, che sembra essere stato abbandonato da quei neghittosi Barbari. Auson. ne parla in Mosel.
Unde iter ingredieus nemorosa per avia solum,
Et nulla humani spectans vestigia, cultus
. . . . . . . . . . . . . . . . . .
Arvaque Sauromatum nuper metata colonis
Vi era una cittą dei Carpi nella Mesia inferiore.
245 Vedi le congratulazioni di Eumenio, scritte in istile di Retore.
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