Giuliano nella sua orazione dice, che egli rimase con tutte le forze dell'Impero; frase molto iperbolica
270 I nostri cinque compendiatori, Eutropio, Festo, i due Vittori, ed Orosio, tutti riferiscono l'ultima e gran battaglia; ma Orosio è il solo che parla delle due prime.
271 La natura del paese è benissimo descritta da Plutarco nella vita di Crasso, e da Senofonte nel primo libro dell'Anabasi.
272 Vedi la Dissertazione di Foster nel secondo volume della traduzione dell'Anabasi di Spelman, che ardisco raccomandare come una delle migliori traduzioni che abbiamo.
273 Stor. Armen. l. II. c. 76. Io ho trasferito questa impresa di Tiridate da una disfatta immaginaria a quella reale di Galerio.
274 Ammian. Marcell. l. XIV. Il miglio, nelle mani di Eutropio (IX. 24.) di Festo (c. 2.) e di Orosio (VIII. 25.) facilmente si estendeva a diverse miglia.
275 Aurel. Vittore. Giornandes de rebus Geticis c. 21.
276 Aurelio Vittore dice "Per Armeniam in hostes contendit, quae ferme sola, seu facilior vincendi via est". Egli seguitò la condotta di Traiano, e l'idea di Giulio Cesare.
277 Senofonte, Anabasi, l. III. Per questa ragione la cavalleria Persiana si accampava a sessanta stadi dal nemico.
278 Il fatto vien riferito da Ammiano, l. XXII. Invece di Saccum, alcuni leggono Scutum.
279 I Persiani riconoscevano la superiorità dei Romani nel morale e nella milizia. Eutrop. IX. 24. Ma questo rispetto e gratitudine per i nemici raramente si trovava nelle proprie loro relazioni.
280 Il ragguaglio del trattato è preso dai frammenti di Patrizio nell'Excerpta Legationum pubblicato nella collezione Bizantina.
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