Patrizio vivea sotto Giustiniano; ma è evidente dalla natura dei suoi materiali, ch'ei gli avea ricavati da Scrittori più autentici e rispettabili.
281 "Adeo Victor" (dice Aurelio) "ut ni Valerius, cujas nudi omnia gerebantur, abnuisset, Romani fasces in provinciam novam ferrentur. Verum pars terrarum tamen nobis utilior quaesita".
282 Egli era stato Governatore di Sumio. (Pietro Patrizio in Excerpt. Legat. p. 30.) Pare che Mosè di Corene (Geograph. p. 360.) faccia menzione di questa Provincia che giace all'Oriente del monte Ararat.
283 Per un errore del geografo Tolomeo, la situazione di Singara è trasferita dall'Abora al Tigri, il che può aver cagionato l'abbaglio di Patrizio in fissar per limite l'ultimo fiume invece del primo. La linea della frontiera Romana traversava il corso del Tigri senza mai seguitarlo.
284 Procopio de Aedificiis. I. II. c. 6.
285 Si conviene da tutti di tre di quelle Province, Zadicene, Arzanene, e Carduene. Ma invece delle altre due, Patrizio (in Excerpt. Leg. p. 30.) inserisce Rehimene e Sofene. Io ho preferito Ammiano, (l. XXV. 7.) perchè si potrebbe provare che la Sofene non fu mai nelle mani dei Persiani nè avanti il Regno di Diocleziano, nè dopo quel di Gioviano. Per mancanza di carte esatte, come quelle del Sig. Danville, quasi tutti i moderni, dietro la scorta di Tillemont e di Valesio, hanno immaginato che le cinque Province erano situate di là dal Tigri relativamente alla Persia e non a Roma.
286 Senofon. Anabasis l. IV. I loro archi erano lunghi tre cubiti, ed i loro dardi due; essi rotolavano pietre, ciascuna delle quali era il carico solito d'un carro.
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