Pagina (343/377)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La ripugnanza e il rifiuto si riguardava come un tradimento, e qualunque bella, che si ostinasse ad esser ritrosa, condannavasi ad esser annegata. Fu appoco appoco introdotto l'uso, che nessuno potesse prender moglie senza la permissione dell'Imperatore "ut in omnibus nuptiis praegustator esset". Lactant. de M. P. c. 38.
      413 Diocleziano finalmente mandò cognatum suum quemdam militarem ac potentem virum per intercedere a favore della sua figlia (Lattanz. de M. P. c. 31). Noi non siamo abbastanza informati dell'istoria di questi tempi per determinar la persona, ch'ebbe tal incumbenza.
      414 Valeria quoque per varias provincias quindecim mensibus plebeio cultu pervagata. Lactant. de M. P. c. 51. Vi è qualche dubbio, se i quindici mesi debban contarsi dal tempo dell'esilio, o della fuga di essa. L'espressione pervagata sembra indicare, che si contino dalla fuga; ma in tal caso bisogna supporre, che il trattato di Lattanzio fosse scritto dopo la prima guerra civile tra Licinio, e Costantino. Vedi Cuper p. 254.
      415 Ita illis pudicitia et conditio fuit. Lactant. de M. P. e. 51. Questi riferisce le disgrazie delle innocenti moglie e figlia di Diocleziano con una molto natural mescolanza di compassione e di letizia.
      416 Il curioso lettore, che voglia consultare il frammento Valesiano (p. 713) mi accuserà forse di darne un'ardita e licenziosa parafrasi; ma se lo considera con attenzione, conoscerà, che la mia interpretazione è probabile e coerente.
      417 La situazione di Emona, o come si chiama presentemente, Laybach nella Carniola (Danville, Geog.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Secondo
di Edoardo Gibbon
pagine 377

   





Imperatore Diocleziano Lattanz Valeria Lattanzio Licinio Costantino Cuper Ita Diocleziano Valesiano Emona Laybach Carniola Danville Geog