Questo suo fortunato figlio, dal primo istante del suo innalzamento essendosi dichiarato protettore della Chiesa, finalmente meritò il nome di primo Imperatore, che professasse pubblicamente, e stabilisse la Religione Cristiana. I motivi della sua conversione, per quanto possan variamente dedursi dalla benevolenza, dalla politica, dalla convinzione o dal rimorso, ed il progresso di quella rivoluzione, che per la potente influenza di lui e de' suoi figli fece divenire il Cristianesimo la religion dominante del Romano Impero, formeranno un capitolo molto interessante nel terzo volume di quest'Istoria. Per ora servirà osservare, che ogni vittoria di Costantino produsse qualche sollievo o benefizio alla Chiesa.
Le Province d'Italia e d'Affrica sperimentarono una breve ma violenta persecuzione. I rigorosi editti di Diocleziano furono severamente e di buona voglia eseguiti dal suo collega Massimiano, che da gran tempo odiava i Cristiani, e si dilettava negli atti sanguinari e di violenza. Nell'autunno del primo anno della persecuzione i due Imperatori s'incontrarono a Roma per celebrare il loro trionfo; sembra che dalle segrete loro deliberazioni provenissero varie leggi oppressive, e la diligenza de' Magistrati fu animata dalla presenza de' loro Sovrani. Dopo che Diocleziano si fu dimesso dalla porpora, furono amministrate l'Italia e l'Affrica sotto nome di Severo, e restarono esposte senza difesa all'implacabile odio di Galerio, da cui egli dipendeva. Fra' Martiri di Roma, Adautto merita di esser fatto noto alla posterità. Egli era di una famiglia nobile dell'Italia, e per i gradi successivi della Corte si era innalzato fino all'importante uffizio di tesoriere del privato erario del Principe.
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