Ora scrive l'Autore, che gli argomenti impiegati da' Giudei convertiti a provare, che le ceremonie Mosaiche non potevano abrogarsi, e che tutti i Proseliti li dovevano riconoscere come indispensabili, non plausibili: gli espone in compendio, e cita la conferenza d'Orobio con Limborchio, dove si trovano estesamente spiegati (p. 103). Chi non dirà ad un tal parlare, che Orobio difenda la causa de' Cristiani giudaizzanti? Frattanto questa è una metamorfosi operata dall'immaginazione dell'Autore, che lo ha convertito tanti anni dopo che è morto; impresa, che non potè riuscire al Limborchio, col quale il Giudeo Orobio disputò per ben tre volte contro il Cristianesimo, e rimase Giudeo. Sì fatti errori, commessi per troppo abbondare in erudizione, ci vagliano di ammaestramento; quando ci rammentiamo della sicurezza, colla quale egli dichiarò nella piccola prefazione di aver letti tutti gli originali, coi quali aveva illustrate la sue ricerche.
Ma quali sono gli argomenti, a cui egli dà tanto peso? Iddio è immutabile. Che ne segue? Si muta egli forse per aver limitata l'esistenza dell'uomo? No. Perchè adunque non ha potuto ab eterno volere, che la legge Mosaica durasse sino a certo tempo, e poi desse luogo a quella, che ne' suoi immutabili decreti doveva seguire? Gesù Cristo e gli Apostoli osservarono le ceremonie di Mosè: perchè, dice S. Paolo, non era stato ancora squarciato l'antico chirografo; dappoichè Gesù ebbe consumate sulla croce tutte le profezie, cominciò un nuovo ordine di cose, e gli Apostoli coll'intervento del divino Spirito dichiararono, che il peso de' riti Mosaici non era più necessario.
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