Con tante prove vive e parlanti qual bisogno vi era di Apologie?
Secondo, si possono produrre mille passi di Autori Pagani per dimostrare, che i Gentili comunemente non mettevano in dubbio i miracoli attribuiti a Cristo: ne scansavano la forza col supporre negli Eroi del Politeismo lo stesso potere. Dimandiamo di nuovo, qual bisogno vi era, che gli Apologisti prendessero a provare ciò che non si contrastava? Quando i Pagani cominciarono ad attaccarli colle loro difficoltà, cominciarono pure gli Apologisti a difenderli. Origene fu un di costoro, ma non il primo, trovandosene altri prima di lui citati dal Mosemio.
Terzo. Se non vi soddisfano gli antichi Apologisti, consultate i moderni. L'esame de' fatti è limitato, come i fatti medesimi: quanto si può dir contro, e quanto si può rispondere in favore, si trova raccolto ne' libri loro: questi stessi argomenti, che trattiamo noi, vi sono ampiamente spiegati.
Argomento quarto. Seneca e Plinio non parlano delle tenebre non naturali, in cui per tre ore fu involta la terra nella passione di Cristo.
RISPOSTA. Tertulliano afferma, che il prodigio fu da' Gentili notato ne' pubblici registri: il suo passo è sostenuto, per tacer di tanti altri, dal famoso Huezio; nè ha fondamento alcuno la diversa lettura, che ne vorrebbe fare l'Autore. Flegonte, Scrittor Pagano, è pur vendicato dall'Huezio, il quale giustamente conchiude, che contro la positiva testimonianza di costoro niuna forza ha il silenzio degli altri.
Che Plinio avesse destinato un capitolo apposta per gli ecclissi di natura straordinaria e d'insolita durata, e che questo della passione non vi si trovi, non è cosa da far meraviglia.
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