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      Se consultò le relazioni de' viventi, naturalmente dovè ricorrere a' più vecchi come a' più vicini al fatto; e benchè la di lui storia si supponga scritta sessant'anni dopo, pure non potè egli raccoglier la materia, e stenderla in breve spazio di tempo: di maniera che ci avvicineremo tanto ai contemporanei, che non si comprenderà più la possibilità dell'equivoco. Tacito era fanciullo allorchè Nerone commise quell'eccesso; nell'età avanzata non dovè informarsi da persone, che allora erano molto maggiori di lui?
      Che Nerone potè essere disposto ad imputare il suo delitto ai Giudei, è un semplice può essere. Che i Giudei potessero sottrarsi a questa procella per la protezione di Poppea, è un altro può essere. Che sostituissero in loro vece i Galilei o sia i seguaci di Giuda Gaulonia, è un può essere inverisimile: poichè odiando eglino molto più che questi i Cristiani, avrebbero fatto piombar il fulmine piuttosto sopra i Cristiani, che sopra una loro setta.
      Consultiamo congetture più plausibili. È certo, che i Cristiani hanno sempre creduto che Nerone incrudelisse contro di loro; e che nella loro tradizione non vi poteva essere equivoco; mentre dovevano dagli amici, da' parenti, da' Sacerdoti essere pienamente informati di tutte le circostanze. Se le vittime sventurate della crudeltà del Tiranno non fossero state del loro istituto, trattandosi di comparire rei o almeno capaci di un delitto così odioso, non dovevano opporsi all'opinione, che si finge invalsa a tempo di Adriano, per lavarsi dall'infamia, e per non autorizzare gli altri Principi coll'esempio di Nerone?


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Terzo
di Edoardo Gibbon
pagine 482

   





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