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      Senza dubbio qui a rischiarare le tenebre abbisognano molte idee intermedie, tralasciate, per supplirsi dalla sagacità degl'interpreti.
      In quel capo si pretese, che la unione, e la disciplina Ecclesiastica contribuì alla dilatazione della Chiesa. In questo la unione de' Cristiani, che aveva la forma, e la forza di una grande Repubblica confederata risveglia la gelosia del governo; le adunanze Cristiane sembrano sospette, i seguaci di Gesù Cristo erano accusati di spirito d'indipendenza, e per questo venivano perseguitati. Come concilieremo queste idee?
      Finalmente in un capo si rappresentano i Sacerdoti degl'Idoli, come persone indolenti, che lasciano fare ai Cristiani, quanto lor piace: nell'altro i Sacerdoti infiammano il popolo, i Sacerdoti chiamano in soccorso i Filosofi, i Sacerdoti inventano nuovi oracoli, e nuovi prodigi, affin di perdere i Cristiani. Ed il popolo, che si supponeva caduto nello scetticismo, e che aveva già scossa l'autorità delle maraviglie della Mitologia, e che per certa conseguenza che fa l'Autore, così disposto a ricevere le maraviglie autentiche dell'Evangelio, per tre secoli infierisce contro i Cristiani, con sediziosi clamori li chiede alla morte contro le leggi del Principe, e si mostra tanto dominato dallo spirito di accusa, che parecchi sono costretti a reprimerlo colle più forti minacce.
      Un uomo dell'Antichità fu tacciato d'incostanza, e fu posto in derisione con un bel verso a tutti noto.
      Destruit, aedificat, mutat quadrata rotundis.
      Il Signor Gibbon fa di più; pretende, che stiano insieme le rovine e gli edifizi, i quadrati ed i circoli.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Terzo
di Edoardo Gibbon
pagine 482

   





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