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      Ma come egli giunse, di grado in grado, al sommo della prosperità e ad un'età più matura, incominciò a pensare di stabilire la forza e la maestà del Trono in una più durevole sede. Volendo scegliere una situazione vantaggiosa, preferì a qualunque altra quella, che serve di confine fra l'Asia e l'Europa, tanto per domare con potenti armi i Barbari, che abitavano tra il Danubio ed il Tanai, quanto per osservare con occhio geloso la condotta del Re di Persia, che di mal animo soffriva il giogo d'un ignominioso trattato. Con tali mire avea Diocleziano scelta per sua residenza, ed abbellita Nicomedia; ma la memoria di Diocleziano era con ragione abborrita dal protettor della Chiesa, e Costantino non era insensibile all'ambizione di fondare una città, che potesse perpetuar la gloria del proprio suo nome. Nel tempo delle ultime operazioni militari contro Licinio, ebbe bastante opportunità di esaminare, come soldato non meno che come politico, l'incomparabile posizione di Bizanzio, e di osservare quanto era fortemente guardato quel luogo dalla natura contro gli attacchi de' nemici, mentr'era da ogni parte accessibile a' vantaggi del commercio. Molti secoli prima di Costantino, uno de' più giudiziosi Storici dell'antichità(196) avea descritto i vantaggi di una situazione, dalla quale ad una debole colonia di Greci era provenuto il comando del mare e l'onore di una florida ed indipendente Repubblica(197).
      Se consideriamo Bizanzio nell'estensione che acquistò coll'augusto nome di Costantinopoli, può rappresentarsene la figura come di un triangolo di lati disuguali.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Terzo
di Edoardo Gibbon
pagine 482

   





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