I loro tre capi una volta servivano a sostenere il tripode d'oro, che i Greci vittoriosi dopo la disfatta di Serse consacrarono nel tempio di Delfo(248). La bellezza dell'Ippodromo è stata dopo lungo tempo sfigurata dalle rozze mani de' conquistatori Turchi; ma tuttavia ritenendo il nome d'Atmeidan, che indica presso a poco l'istesso, serve di luogo d'esercizio pei loro cavalli. Dal trono, donde l'Imperatore godeva i giuochi circensi, per una scala a chiocciola(249) scendeva esso nel palazzo, ch'era un edificio magnifico, il quale appena cedeva alla residenza dell'istessa Roma, ed insieme con i cortili, giardini o portici adiacenti occupava una considerabil estension di terreno su' lidi della Propontide fra l'Ippodromo e la Chiesa di S. Sofia(250). Dovremmo in simil guisa far menzione dei bagni, che seguitarono a ritenere il nome di Zeusippo, dopo che dalla munificenza di Costantino arricchiti furono d'alte colonne di varj marmi, e di sopra sessanta statue di bronzo(251). Ma devieremmo dal proposito di quest'istoria, se volessimo descriver minutamente le diverse fabbriche e quartieri della città. Servirà in generale avvertire, che nelle mura di Costantinopoli fu compreso tutto ciò che adornar poteva la dignità di una gran capitale, o contribuire all'utile o al piacere de' numerosi di lei abitanti. In una particolar descrizione di essa, composta circa cent'anni dopo la sua fondazione, si trovano un campidoglio o scuola di studi, un circo, due teatri, otto bagni pubblici e cento cinquanta tre privati, cinquanta due portici, cinque granai, otto acquedotti o conserve d'acqua, quattro spaziose sale per le adunanze del Senato, o de' Tribunali di giustizia, quattordici chiese, quattordici palazzi, e quattromila trecento ottantotto case, che per la loro struttura e bellezza meritavano d'esser distinte dalla moltitudine delle abitazioni plebee(252).
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