Il corso di tre secoli avea prodotto un cangiamento così notabile ne' pregiudizi del popolo, che Costantino, colla pubblica approvazione, mostrò a' suoi successori l'esempio di accordar gli onori del Consolato a que' Barbari, che per i loro meriti e servigi avevan ottenuto di esser posti fra' principali Romani(341). Ma siccome questi coraggiosi veterani, ch'erano stati educati nell'ignoranza o disprezzo delle leggi, erano incapaci d'esercitare alcuna carica civile; così le facoltà della mente umana venivan ristrette dall'irreconciliabil separazione de' talenti, e delle professioni. I culti cittadini delle Repubbliche Greche e della Romana, il carattere de' quali potevasi adattare al Foro, al Senato, alla guerra, o alle scuole, avevano appreso a scrivere, a parlare, e ad agire col medesimo spirito, e con uguale abilità.
IV. Oltre i Magistrati ed i Generali che, lontani dalla Corte esercitavano la delegata loro autorità sopra le province e le armate, l'Imperatore conferiva eziandio il grado d'Illustri a sette de' più immediati suoi servitori, alla fedeltà de' quali affidava la custodia della propria salute, o de' suoi consigli o tesori. In primo luogo gli appartamenti privati del Palazzo eran governati da un eunuco favorito, che nell'idioma di quel tempo si chiamava Praepositus, o Prefetto del sacro cubicolo, o sia della camera Imperiale. Era suo uffizio di seguire l'Imperatore nelle ore di pubblici affari, ed in quelle di passatempo, e di fare intorno alla persona di lui tutti quei bassi servizi, che non traggono splendore che dall'influenza del trono.
| |
Costantino Consolato Barbari Romani Repubbliche Greche Romana Foro Senato Magistrati Generali Corte Imperatore Illustri Palazzo Praepositus Prefetto Imperiale Imperatore
|