Sotto un Principe che meritasse di regnare, il gran Ciamberlano (giacchè possiam dargli tal nome) era un utile ed umil domestico; ma un artificioso domestico, che profitta di tutte le occasioni, cui somministra una libera confidenza, insensibilmente acquisterà sopra uno spirito debole quell'ascendente, che l'austera saviezza, e la virtù non lusinghiera può rare volte ottenere. I degenerati nipoti di Teodosio, invisibili a' loro sudditi, disprezzabili ai lor nemici, esaltarono il Prefetto della lor camera sopra i capi di tutti i ministri del Palazzo(342); ed anche il suo deputato, cioè il primo dello splendido treno di schiavi, che attualmente servivano, era stimato degno di precedere a' rispettabili Proconsoli della Grecia o dell'Asia. Eran sottoposti alla giurisdizione del Ciamberlano i Conti, o Soprantendenti, che regolavano i due importanti dipartimenti, della magnificenza della guardaroba, e del lusso della tavola Imperiale(343). 2. La principale amministrazione de' pubblici affari era commessa alla diligenza ed abilità del Maestro degli Uffizj(344). Egli era il supremo Magistrato del palazzo, invigilava sulla disciplina delle scuole civili e militari, e riceveva gli appelli da tutte le parti dell'Impero, nelle cause che appartenevano a quel numeroso esercito di persone privilegiate, che come servitori di Corte avean ottenuto per se, e per le sue famiglie il diritto d'esser esenti dall'autorità dei giudici ordinari. La corrispondenza fra il Principe ed i sudditi passava per li quattro Scrinia, o uffizi di questo ministro di Stato.
| |
Principe Ciamberlano Teodosio Prefetto Palazzo Proconsoli Grecia Asia Ciamberlano Conti Soprantendenti Imperiale Maestro Uffizj Magistrato Impero Corte Principe Scrinia Stato
|