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      Nell'Occidente, dove le arti s'erano introdotte di fresco, si contavano ventisei di questi stabilimenti; ed un numero anche più grande può supporsi che ven fosse nelle industriose Province dell'Oriente(352). 5. Oltre le pubbliche rendite, che un assoluto Monarca poteva esigere e spendere a suo piacere, gl'Imperatori, in qualità di opulenti cittadini, avevano un patrimonio molto esteso, ch'era amministrato dal Conte, o Tesoriere del dominio privato. Una parte di questo formavasi forse dagli antichi beni patrimoniali dei Re e delle Repubbliche; un'altra da quelli delle famiglie, che furon successivamente innalzate alla porpora; ma la parte più considerabile d'esso proveniva
      dall'impura sorgente delle confiscazioni. Il patrimonio Imperiale era sparso per le Province, dalla Mauritania fino alla Britannia; il ricco però e fertil terreno della Cappadocia indusse il Monarca a stabilire le sue più belle tenute in quella regione(353), e Costantino, oppure i suoi successori, presero l'opportunità di giustificar la loro avarizia collo zelo di religione. Soppressero eglino il ricco tempio di Comana, dove il sommo Sacerdote della Dea della guerra sosteneva la dignità di sovrano; ed applicarono al privato lor uso le terre sacre, abitate da seimila sudditi o schiavi della Dea e suoi ministri(354). Ma non eran questi gli abitanti da valutarsi: le pianure, che s'estendono dal piè del monte Argeo fino alle sponde del Saro, nutrivano una generosa razza di cavalli famosi nell'antico mondo sopra tutti gli altri per la maestosa loro figura ed incomparabil velocità. Le leggi difendevano questi sacri animali, destinati per servizio della Corte e de' giuochi Imperiali, dalla profanazione d'un padrone volgare(355). Le possessioni della Cappadocia erano di sufficiente importanza per esigere l'inspezione d'un Conte(356); nelle altre parti dell'Impero si ponevano ufficiali di minor grado; e i deputati del Tesoriere privato, non meno che quelli del pubblico, eran sostenuti nell'esercizio delle indipendenti loro funzioni, ed incoraggiati a contrabbilanciare l'autorità de' magistrati Provinciali(357). 6. 7. I corpi scelti di cavalleria e d'infanteria, che guardavan la persona dell'Imperatore, eran sotto l'immediato comando de' due Conti de' Domestici.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Terzo
di Edoardo Gibbon
pagine 482

   





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