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      Essi trovaron l'uso della tortura stabilito, non solo fra gli schiavi dell'oriental dispotismo, ma eziandio fra' Macedoni, che obbedivano ad un Monarca moderato, fra' Rodj, che fiorivano per la libertą del commercio, ed anche fra' savj Ateniesi, che avevano sostenuta la dignitą della specie umana(364). La acquiescenza de' Provinciali incoraggiva i loro Governatori ad acquistare, o anche ad usurpar l'arbitrario potere d'impiegare i tormenti per estorcere da' rei vagabondi o plebei la confessione de' loro delitti, finattanto che appoco appoco giunsero a confonder le distinzioni de' gradi, ed a non curare i privilegi de' cittadini Romani. Le apprensioni de' sudditi gli stimolavano a chiedere, e l'interesse del Sovrano lo impegnava a concedere una copia di speciali esenzioni, che tacitamente accordavano, anzi autorizzavan l'uso generale della tortura. Esse proteggevan tutte le persone di grado illustre oppure onorevoli, i Vescovi ed i loro Preti, i Professori delle arti liberali, i Soldati e le loro famiglie, gli Uffiziali municipali e i loro posteri fino alla terza generazione, e tutti gl'impuberi(365). Ma fu introdotta nella nuova giurisprudenza dell'Impero la fatal massima, che in caso di ribellione, che includeva qualunque offesa, cui la sottigliezza de' legali potesse far nascere da un'ostile intenzione verso il Principe o la Repubblica(366), sospendevansi tutti i privilegi, e tutte le condizioni si riducevano al medesimo ignominioso livello. Siccome la salute dell'Imperatore manifestamente si preferiva ad ogni considerazione di giustizia o di umanitą, tanto la venerabile vecchiezza quanto la tenera gioventł erano ugualmente esposte ai pił crudeli tormenti; e continuamente soprastavano al capo de' principali cittadini del Mondo Romano i terrori di un'accusa maliziosa, che poteva rappresentarli o come complici, o come testimonj d'un forse immaginario delitto(367).


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Terzo
di Edoardo Gibbon
pagine 482

   





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