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      La natura aveva arricchito delle più scelte doti la persona ugualmente che l'animo di Costantino. Egli era alto di statura, d'aspetto maestoso, e grazioso nel portamento; in ogni esercizio cavalleresco mostrava la propria forza ed attività; e dalla sua più tenera gioventù fino ad un'età molto avanzata, conservò il vigore della sua costituzione per un esatto attaccamento alle domestiche virtù della castità e della temperanza. Si dilettava del socievol commercio, della conversazione famigliare; e quantunque alle volte secondasse la sua disposizione a mettere in burla con minor riserva di quella che richiedeva la severa dignità del suo posto, la cortesia però e la liberalità delle sue maniere guadagnavano i cuori di tutti coloro che lo trattavano. Si è avuta per sospetta la sincerità della sua amicizia; ma dimostrò in varie occasioni, ch'esso non era incapace d'un vivo e durevole affetto. L'inconveniente di un'educazione senza letteratura non aveva impedito ch'egli si formasse una giusta idea dell'importanza del sapere; e le arti e le scienze riconobbero qualche incoraggiamento dalla generosa protezione di Costantino. Nella spedizione degli affari, la sua diligenza era instancabile; e le attive facoltà del suo spirito erano quasi di continuo esercitate in leggere, scrivere, o meditare, in dare udienza agli ambasciatori, ed in esaminar le querele de' propri sudditi. Anche quelli, che censurarono la giustezza delle sue misure, furon costretti a confessare, che esso aveva della magnanimità nel concepire, e della pazienza nel mettere in esecuzione i disegni più ardui, senz'essere impedito nè dai pregiudizi dell'educazione, nè dai clamori della moltitudine.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Terzo
di Edoardo Gibbon
pagine 482

   





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