Ma Elena, la vecchia madre di Costantino, compianse e vendicò l'acerbo fato di Crispo di lui nipote; nè passò gran tempo, che si fece una reale o supposta scoperta, che Fausta medesima aveva un reo commercio con uno schiavo appartenente alle stalle Imperiali(417). La condanna e la pena di essa furono le conseguenze immediate dell'accusa; e l'adultera fu soffocata dal fumo d'un bagno, che a tal fine era stato eccessivamente riscaldato(418). Alcuni crederanno forse che la rimembranza d'una coniugale unione di vent'anni, e l'onore dello comune lor prole, destinata erede del Trono, avrebbe dovuto ammollire il duro cuore di Costantino, e persuaderlo a contentarsi che la sua moglie, per quanto potesse comparir delinquente, purgasse le proprie colpe in una solitaria prigione. Ma sembra fatica superflua il ponderare la convenienza di questo singolare avvenimento, se non se ne può accertare la verità, ch'è veramente accompagnata da alcune circostanze di perplessità e di dubbio. Tanto quelli, che hanno attaccato, quanto quelli, che han difeso il carattere di Costantino, hanno trascurato i considerabili passi di due orazioni pronunziate nel Regno seguente. La prima celebra le virtù, la bellezza e la fortuna dell'Imperatrice Fausta, figlia, moglie, sorella e madre di tanti Principi(419). La seconda in espressi termini afferma, che la madre del giovane Costantino, il quale fu ucciso tre anni dopo la morte di suo padre, sopravvisse per piangere il destino del figlio(420). Nonostante la positiva testimonianza di varj scrittori sì Cristiani che Pagani, vi resteran sempre ragioni di credere o almeno di sospettare, che Fausta evitasse la cieca e sospettosa crudeltà del marito.
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