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      Marcellino, autore della cospirazione, era già da gran tempo disparuto nella battaglia di Mursa(493); e fu ristabilita la pubblica tranquillità, mediante l'esecuzione de' sopravviventi capi d'una rea e disgraziata fazione. Fu estesa una severa inquisizione a tutti coloro, che o per elezione o per forza si ritrovarono involti nella causa de' ribelli. Fu mandato Paolo, soprannominato Catena per la sua grande abilità nel giudicial esercizio della tirannide, ad esplorare i nascosti residui della cospirazione nella remota Provincia della Gran Brettagna. L'onesta indignazione, dimostrata da Martino Vice-Prefetto dell'Isola, fu interpretata come una prova della sua colpa; ed il Governatore trovossi nella necessità di rivolger contro il proprio petto la spada, con cui tentato avea di ferire il Ministro Imperiale. I più innocenti sudditi dell'Occidente furono esposti agli esilj e alle confiscazioni, alla morte ed a' tormenti; e siccome i timidi son sempre crudeli, l'animo di Costanzo si mostrò inaccessibile alla clemenza(494).
     
     
     
      CAPITOLO XIX.
     
      Costanzo solo Imperatore. Elevazione e morte di Gallo. Pericolo ed innalzamento di Giuliano. Guerre coi Sarmati e co' Persi. Vittorie di Giuliano nella Gallia.
     
      Le divise Province dell'Impero nuovamente s'unirono per la vittoria di Costanzo; ma poichè quel Principe debole mancava di merito personale in pace o in guerra; poichè temeva de' suoi Generali, e diffidava de' Ministri, il trionfo delle sue armi non servì che a stabilire il regno degli Eunuchi sul Mondo Romano.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Terzo
di Edoardo Gibbon
pagine 482

   





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