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      S'egli aspirava a meritar la stima de' sudditi, veniva ritenuto dal timore di far dispiacere al suo Sovrano; e per fino furon fatti svanire i frutti del suo matrimonio da' gelosi artifizi d'Eusebia medesima(533), che in questa sola occasione sembra essersi dimenticata della tenerezza del suo sesso e della generosità del proprio carattere. La memoria del padre e dei fratelli rammentò a Giuliano il proprio pericolo, e furono accresciuti i suoi timori dal fresco indegno fato di Silvano. Nella state, che precedè la sua elevazione, quel Generale era stato scelto per liberare la Gallia dalla tirannia de' Barbari; ma Silvano tosto conobbe che avea lasciato nella Corte Imperiale i suoi più pericolosi nemici. Uno scaltro delatore, sostenuto da varj de' principali ministri, procurò di ottenere da esso alcune lettere commendatizie; e cancellatone tutto il contenuto fuor che la firma, riempì il voto della pergamena di espressioni che indicavano affari di gran rilievo e di tradimento. L'inganno però, attesa l'industria e il coraggio de' suoi amici, fu scoperto, ed in un gran consiglio di uffiziali civili e militari, tenuto in presenza dell'Imperatore medesimo, fu pubblicamente riconosciuta l'innocenza di Silvano. Ma troppo tardi si fece tale scoperta; la nuova della calunnia e la precipitosa confiscazione del suo patrimonio aveva già indotto lo sdegnato Capitano alla ribellione di cui era stato sì ingiustamente accusato. Egli assunse la porpora nel suo principal quartiere di Colonia, e pareva, che le sue attive forze minacciasser l'Italia d'un'invasione, a Milano di un assedio.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Terzo
di Edoardo Gibbon
pagine 482

   





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