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      Il combattimento fra le due linee d'infanteria fu ostinato e sanguinoso. I Germani erano superiori in forza e statura, i Romani in disciplina e disposizione; e siccome i Barbari, che militavano sotto lo stendardo dell'Impero, univano in se i respettivi vantaggi d'ambe le parti, i loro vigorosi sforzi, guidati da un perito condottiero, finalmente determinarono l'evento della giornata. I Romani perderono quattro tribuni, e dugentoquarantatre soldati in questa memorabil battaglia di Strasburgo, tanto gloriosa per Cesare(571), e salutare per le afflitte Province della Gallia. Seimila Alemanni rimaser morti sul campo, senz'includervi quelli, che s'annegaron nel Reno, o furono trafitti dai dardi, mentre tentavano di passare a nuoto all'altra riva del fiume(572). Cnodomar istesso fu circondato e fatto prigioniero insieme con tre dei suoi valorosi compagni, che avean giurato di seguire in vita o in morte il destino del loro capo. Giuliano lo ricevè con pompa militare nel Consiglio de' suoi ufficiali; ed esprimendo una generosa compassione dell'abbattuto suo stato, dissimulò l'interno disprezzo, che aveva per la vile umiliazione del suo prigioniero. In vece di far mostra del vinto Re degli Alemanni, come un grato spettacolo alle città della Gallia, trasse rispettosamente ai piè dell'Imperatore questo splendido trofeo della sua vittoria. Cnodomar ebbe un onorevole trattamento; ma l'impaziente Barbaro non potè sopravvivere lungo tempo alla sua disfatta, al suo confino ed esilio(573).
      [A. D. 358]


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Terzo
di Edoardo Gibbon
pagine 482

   





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