La prudenza de' Cristiani fece sospender le loro Agapi, ma era impossibile ch'essi omettessero l'esercizio del culto pubblico.
(15) Siccome le profezie dell'Anticristo, del prossimo abbruciamento del mondo ec. irritavano que' Pagani, che non convertivano, se ne faceva menzione con cautela e riserva, e furono censurati i Montanisti per aver troppo liberamente svelato il pericoloso segreto. Vedi Mosem. p. 413.
(16) Neque enim dubitabam, quodcumque esset quod faterentur (queste sono le parole di Plinio), pervicaciam certe et inflexibilem obstinationem debere puniri.
(17) Vedasi l'istoria Eccles. Mosem. Vol. I. pag. 101 e Spanem. Remarques sur les Césars, de Julien pag. 468. etc.
(18) Vedi Giustino Mart. Apolog. I, 35, II, 14. Atenagora in Legation. c. 27, Tertulliano Apolog. c. 7, 8, 9. Minucio Felice c. 9, 10, 30, 31. L'ultimo di questi Scrittori riferisce l'accusa nella più elegante e circostanziata maniera; la risposta di Tertulliano è più ardita e più vigorosa.
(19) Nella persecuzione di Lione alcuni schiavi Gentili furon costretti dal timor de' tormenti ad accusare i lor padroni Cristiani. La Chiesa di Lione, scrivendo a' propri fratelli dell'Asia, tratta l'orrida accusa con l'indignazione e il disprezzo che merita. Euseb. Hist. Ecl. V. I.
(20) Nell'originale "mededesimi". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
(21) Vedi Giustino Mart. Apolog. I, 35. Iren. adv. haeres. I. 24. Clem. Alessand. Stromat. l. III. p. 438. Euseb. IV. 8. Sarebbe grave e disgustoso il riferir tutto ciò, che hanno immaginato i successivi Scrittori, tutto quel ch'Epifanio ha ricevuto come vero, e che ha copiato il Tillemont.
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