Chron. p. 181. Vedi Codin. p. 8, 9. L'autore delle Antichità Cost. l. III (appresso Banduri Imp. Orient. Tom. I. p. 41) enumera Roma, Sicilia, Antiochia, Atene ed una lunga lista di altre città. Può supporsi che le Provincie della Grecia e dell'Asia minore avranno somministrato il più ricco bottino
(243) Hist. Comp. p. 369. Esso descrive la statua, o piuttosto il busto d'Omero con sì fino gusto, che chiaramente indica, che Cedreno copiò lo stile d'un secolo più fortunato.
(244) Zosimo l. II. p. 106. Cronic. Alessand. o Pasqual. p. 284. Du Cange Const. l. I. c. 24. Anche quest'ultimo scrittore pare, che confonda il Foro di Costantino coll'Augusteo, o corte del Palazzo. Io non sono ben sicuro, se abbia precisamente distinto quel che appartiene all'uno ed all'altro.
(245) Pocock porge la descrizione più tollerabile di tal colonna, Descriz. d'Orient. vol. II. Part. II. p. 131, ma essa in molti luoghi è tuttavia oscura, e non soddisfa pienamente.
(246) Du Cange Const. l. I. c. 24. p. 76, e le sue not. ad Alexiad. p. 382. La statua di Costantino o d'Apollo fu abbattuta nel tempo di Alessio Comneno.
(247) Tournefort (Lett. XII.) considera l'Atmeidan 400 passi. Se intende passi geometrici di sette piedi l'uno, sarebbe stato lungo 300 tese, intorno a quaranta più lungo del gran Circo di Roma. Vedi Danville Misur. Itiner. p. 72.
(248) Se i custodi delle reliquie più sante potessero addurre una serie di prove, quali si possono allegare in quest'occasione, ne sarebbero ben essi contenti.
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