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      (263) Giuliano (Orat. I. p. 8) celebra Costantinopoli come non meno superiore ad ogni altra città, di quel che fosse inferiore all'istessa Roma. Il dotto di lui Comentatore (Spanem. p. 75. ec.) giustifica questa maniera di parlare con varj esempi simili di Autori contemporanei, Zosimo non meno che Socrate e Sozomeno fiorirono dopo la divisione dell'impero, fatta fra due figli di Teodosio, la quale stabilì una perfetta uguaglianza fra la Capitale antica e moderna.
      (264) Codino (Antiquit. p. 8) asserisce, che furon gettati i fondamenti di Costantinopoli nell'anno del mondo 5837 (dell'Era volg. 329) il dì 26 settembre, e che fu fatta la dedicazione della città negli 11 Maggio 5838 (330 di Cristo). Egli pretende di connettere queste date con altr'epoche caratteristiche, ma si contraddicono l'una coll'altra: l'autorità di Codino è di piccolo peso, e lo spazio, ch'egli assegna, dee sembrare insufficiente. Giuliano (Orat. I. p. 8) fissa il termine di dieci anni, e Spanemio (p. 69-759) procura di stabilirne la verità coll'aiuto di due passi presi da Temistio (Orat. IV p. 58), e da Filostorgio (l. II c. 9) e tal tempo si conta dall'anno 324 al 334. Intorno a questo punto di cronologia son tra loro divisi i moderni critici, ed i varj lor sentimenti vengono con molt'accuratezza discussi dal Tillemont (Hist. des Emper. Tom. IV. p. 619-625).
      (265) Temist. Orat. III. p. 47. Zosimo l. II. p. 108. Costantino medesimo in una delle sue leggi (Cod. Theod. l. XV. Tit. 1.) manifesta la sua impazienza.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Terzo
di Edoardo Gibbon
pagine 482

   





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