Io sarei anzi inclinato a porre quest'utile opera nel tempo, che passò fra l'ultima divisione dell'Impero (an. 395), e l'invasione fatta con buon successo da' Barbari nelle Gallie (an. 407.) Vedi Hist. des anc. Peupl. de l'Europe Tom. VII. p. 40.
(272) Scilicet externae superbiae sueto, non inerat notitia nostri (forse nostrae); apud quos vis imperii valet, inania transmittuntur. Tacit. Annal. XV. 31. Può vedersi la degradazione dallo stile di libertà e di semplicità a quello di formalità e di servitù nelle lettere di Cicerone, di Plinio e di Simmaco.
(273) L'Imperator Graziano dopo d'aver confermato una legge di precedenza, pubblicata da Valentiniano, padre di sua Divinità, così prosegue: Si quis igitur, indebitum sibi locum usurpaverit, nulla se ignoratione defendat; sitque plane sacrilegii reus, qui divina praecepta neglexerit, Cod. Theodos. lib. VI. Tit. V. leg. 2.
(274) Vedasi la Notit. Dignitat. al fine del Codice Teodos. Tom. VI. p. 316.
(275) Pancirolo ad Notitiam utriusq. Imper. p. 39. Ma le sue spiegazioni son oscure, ed egli non distingue abbastanza gli emblemi puramente dipinti, dall'effettive insegne d'uffizio.
(276) Nelle Pandette, che possono riferirsi a' regni degli Antonini, l'ordinario e legittimo titolo d'un Senatore è Clarissimus.
(277) Pancirol. p. 12-17. Io non ho creduto di dover fare menzione alcuna de' due gradi minori Perfectissimus ed Egregius, che si davano anche a molti non innalzati alla dignità Senatoria.
(278) Cod. Theod. lib. VI. Tit. VI. Con la più minuta esattezza si determinano le regole di precedenza dagl'Imperatori; e con ugual prolissità vengono illustrate dal dotto interprete di esse.
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