Vedi Tillemont Hist. des Emp. Tom. V. p. 1110-1114.
(321) Mamertin. in Panegyr. vol. XI. 20. Aster. ap. Phor. p. 1500.
(322) Il curioso passo d'Ammiano (l. XXX. c. 4), con cui dipinge i costumi de' legali suoi contemporanei, somministra uno strano mescuglio di buon senso, di falsa rettorica e di stravagante satira. Gotofredo (Prolegom. ad. Cod. Theodos. c. 1. p. 185) conferma ciò che dice l'Istorico con querele somiglianti e con autentici fatti. Nel quarto secolo potevan caricarsi molti cammelli co' libri legali. Eunap. in vit. Edesii p. 72.
(323) Se ne veda un esempio assai splendido nella vita d'Agricola, specialmente ne' cap. 20 e 21. Al Luogotenente della Gran-Brettagna s'affidava l'istesso potere, che Cicerone, Proconsole della Cilicia, aveva esercitato in nome del Senato e del Popolo.
(324) L'Abbate Dubos, che ha esaminato con accuratezza (vedi Hist. de la Mon. Franc. Tom. I p. 41-100 edit. 1742) le instituzioni e di Augusto e di Costantino, avverte, che, se Ottone fosse stato ucciso il giorno avanti ch'eseguisse la sua cospirazione, egli comparirebbe adesso nell'Istoria ugualmente innocente che Corbulone.
(325) Zosimo l. II. p. 110. Avanti che finisse il regno di Costanzo i Magistri militum erano già cresciuti fino a quattro. Ved. Vales. Ad Ammian. l. XVI. c. 7.
(326) Quantunque si faccia spesso menzione de' Conti e dei Duchi militari sì nella storia che ne' codici, tuttavia per avere un'esatta cognizione del numero e delle stazioni di essi, convien ricorrere alla Notizia.
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