9).
(344) Guterio (De offic. Domus Aug. l. II. c. 20. l. III.) ha con molta esattezza spiegate le funzioni del Maestro degli Uffizj, e la costituzione degli Scrinia al medesimo subordinati. Ma invano egli tenta, sulla più dubbiosa autorità, di condurre al tempo degli Antonini, o anche di Nerone l'origine d'un Magistrato, che non si può trovar nell'Istoria prima del regno di Costantino.
(345) Tacito (Annal. XI. 22) dice, che i primi Questori furono eletti dal popolo, sessantaquattro anni dopo la fondazione della Repubblica; ma egli è d'opinione ch'essi lungo tempo avanti si creassero annualmente da' Consoli ed anche da' Re. Ma tale oscuro punto d'antichità è contrastato da altri scrittori.
(346) Sembra, che Tacito (Annal. XI. 22) consideri come il numero maggior de' Questori quello di venti; e Dione (l. XLIII. p. 374) fa conoscere che se Cesare il Dittatore una volta ne creò quaranta, ciò fu solamente ad oggetto di facilitare il pagamento d'un immenso debito di gratitudine. Pure l'aumentazione, ch'egli fece de' Pretori, si mantenne anche ne' successivi regni.
(347) Sueton. in Aug. c. 65. e Torrent. iv. Dion. Cass. p. 755.
(348) La gioventù ed inesperienza de' Questori, ch'entravano in quell'importante carica nel loro ventesimoquinto anno (Lips. Excurs. ad Tacit. l. III. D.) obbligarono Augusto a rimuoverli dal maneggio del tesoro; e quantunque fosse loro da Claudio restituito, sembra che ne fossero finalmente privati da Nerone (Tacit. Annal. XXII. 29. Sueton. in Aug. c. 36. in Claud. c. 24. Dion. pag.
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