(412) Sororis filium commodae indolis juvenem. Eutrop. X. 6. Non sarebb'egli permesso di congetturare, che Crispo avesse sposato Elena, figlia dell'Imperator Licinio, e che in occasione del felice matrimonio della Principessa fatto nell'anno 322, Costantino avesse accordato un generale perdono? Vedi Du Cange (Fam. Byzant. p. 47) e la legge (l. IX. Tit. XXXVII) del Codice Teodosiano che ha tanto imbarazzato gl'Interpreti. Gotofred. Tom. III p. 297.
(413) Vedi la vita di Costantino specialmente nel l. II. c. 19, 20. Evagrio dugento cinquant'anni dopo (l. III. c. 41.) dedusse dal silenzio d'Eusebio un vano argomento contro la verità del fatto.
(414) Voltaire Hist. de Pierre le Grand, P. 2. c. 10.
(415) Ad oggetto di provare, che da Costantino fu eretta la Statua, e dipoi nascosta dalla malizia degli Arriani, Codino con molta facilità inventa (p. 34) due testimonj, Ippolito ed Erodoto il Giovane, alle immaginarie storie de' quali con fiducia sfacciata si riferisce.
(416) Zosimo (l. II. p. 103) si può considerar come il nostro originale. L'accorgimento de' moderni, assistito da qualche cenno che ne han dato gli antichi, ha illustrato e migliorato l'oscura ed imperfetta di lui narrazione.
(417) Filostorgio l. II. c. 4. Zosimo (l. II. p. 104, 116) attribuisce a Costantino la morte di due mogli; cioè dell'innocente Fausta, e d'un'adultera, ch'era madre de' tre successori di lui. Secondo Girolamo passaron tre o quattro anni fra la morte di Crispo e quella di Fausta. Vittore il Vecchio osserva un prudente silenzio.
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