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      Quelli che si prenderanno la medesima pena, possono avere un diritto di criticare la mia narrazione. Ammiano l. XXVII. c. 22. Annon. Vales. p. 715. Eutrop. X. 7. Sesto Rufo de Prov. c. 26. Julian. Orat. I. p. 9 col Coment. di Span. p. 94. Hieron. in Chron. Euseb. in vit. Const. l. IV. c. 6. Socrat. l. I. c. 18. Sozom. l. I c. 8. Zosim. l. II. c. 108. Jornand. de reb. Get. c. 22. Isidor. in Chron. p. 709. in Hist. Gothor. Grotii, Constant. Porphyrog. De administr. Imper. c. 53. p. 208. Edit. Meurs.
      (440) Eusebio (in vit. Const. l. IV. c. 50) osserva tre circostanze relative a quest'Indiani. 1. Essi vennero dai lidi dell'Oceano Orientale; descrizione che può applicarsi alle coste della China o del Coromandel; 2. Presentarono scintillanti gemme ed incogniti animali; 3. Protestarono che i loro Monarchi avevano erette statue per rappresentare la maestà suprema di Costantino.
      (441) Funus relatum in urbem sui nominis; quod sane P. R. aegerrime tulit. Aurel. Vittore. Costantino s'era preparato un magnifico sepolcro nella Chiesa de' Santi Apostoli. Vedi Eusebio. l. IV. c. 60, che nel quarto libro della vita di esso dà il migliore, e quasi l'unico ragguaglio della malattia, della morte, e de' funerali di Costantino.
      (442) Eusebio (l. IV. c. 6.) termina il suo racconto con questa fedele dichiarazione delle truppe, e scansa tutte le odiose circostanze del macello, che seguì dopo.
      (443) Si descrive il carattere di Dalmazio con vantaggio, quantunque brevemente, da Eutropio X. 9. Dalmatius Caesar prosperrima indole, neque patruo absimilis, haud multo post oppressus est factione militari.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Terzo
di Edoardo Gibbon
pagine 482

   





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