(501) Senofonte (Cyropaed. l. VIII. p. 540) ha esposte le speciose ragioni, che impegnaron Ciro ad affidare la propria persona alla custodia degli Eunuchi. Aveva egli osservato negli animali, che sebbene l'uso della castrazione potesse addolcire la loro non governabil fierezza, non ne diminuiva però la forza e lo spirito, e si persuadeva, che uomini separati dal resto della specie umana, sarebbero più fortemente attaccati alla persona del loro benefattore. Ma una lunga esperienza ha contraddetto al giudizio di Ciro. Può incontrarsi qualche particolar esempio di Eunuchi, distinti per la fedeltà, pel valore, e l'abilità loro; ma se esaminiamo l'istoria in genere della Persia, dell'India e della China, troveremo che la potenza degli Eunuchi ha uniformemente indicato la decadenza e la caduta di ogni dinastia.
(502) Vedi Ammiano Marcellino l. XXI. c. 16, l. XXII. c. 4. Tutta la serie dell'imparziale sua storia serve a giustificar le invettive di Mammertino, di Libanio, e di Giuliano medesimo, che hanno insultato i vizi della Corte di Costanzo.
(503) Aurelio Vittore censura la negligenza del suo Sovrano in eleggere i Governatori delle Province e i Generali dell'esercito; e termina la sua storia coll'ardita osservazione, ch'è assai più pericoloso in un regno debole d'attaccare i ministri, che non lo stesso Monarca: uti verum[**Nell'originale "veram"] absolvam brevi, ut Imperatore ipso clarius ita apparitorum plerisque magis atrox nihil.
(504) Apud quem (si vere dici debeat) multum Constantius potuit.
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