Ferdinando MARTINI
Come andò...
Nr. 1 (7 luglio 1881), p. 1-2.
O fossero stanchi di aver giuocato troppo a moscacieca o veramente avessero voglia di leggere, fatto sta che quella sera i ragazzi presero ognuno un libro e se ne andarono in un angolo remoto del giardino. Subito che furono accoccolati sull'erba, Carlo che era il più grande e il più prepotente e che aveva preso da poco l'esame di quarta elementare, aprì la sua brava storia romana e alla Mariuccia che aveva un anno meno di lui:
- Siamo rimasti - disse - a Spurio Cassio.
- Chi era? domandò la Nina.
- Zitta - mormorò Topolino - sarà un brutto gigante di quelli che fanno male a' bambini che poi viene la fata bianca...
Ma la Nina non fu persuasa: e alzatasi e messe le mani sul libro che Carlo teneva aperto sopra le ginocchia, ridomandò:
- È vero che Spu... questo che hai nominato, era un gigante di quelli...
- Chetati, seccatrice.
- Me l'ha detto Topolino.
- Topolino è un seccatore anche lui, conchiuse Carlo; e prima che la Nina avesse tempo di replicare cominciò a leggere:
Spurio Cassio era il personaggio più insigne del tempo suo
...
- Che vuol dire insigne? - interruppe Topolino.
- Se non lo sai - rispose Michele, un altro de' grandi, cercalo sul vocabolario.
- Io non ce l'ho il vocabolario.
- Insigne, insigne... Come si fa, gridò Carlo, a non sapere quel che vuol dire insigne? vuol dire alto, generoso.
- Forte, ricco, brava persona - ribadì Michele.
- Senti, senti, osservò spalancando gli occhi la Nina, quante cose vuol dire!
- Costui, - continuò Carlo, - destò le ire della propria casa.
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