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      Su quel padule impera una bella ranona dal ventre giallo, dalle anche potenti che io ho chiamato la Principessa Nenuphar.
      Di tanto in tanto la vedo spiccare un salto, balzar fuori dall'acqua, saltar sulle più larghe foglione, accoccolarvisi gravemente come un giudice farebbe sulla sua poltrona, e poi sbarrare gli occhi rotondi a fior di capo, gonfiare il suo pancione color d'oro e mandar fuori un cro-cro cro-cro.
      Ed allora se vedeste che affaccendarsi nel suo popolo palustre! Le rane guizzano su dal fondo, scendono a balzelloni dalle rive dove sono corse a caccia dei moscerini dall'ali multicolori, lasciano le radiche degli alberi dove si appiattano sovente e corrono tutte intorno alla Principessa e rispondono a quel maestoso cro-cro con un gracidare piano e rispettoso, come quello che faremmo noi se fossimo rane e se la nostra Regina c'interrogasse.
      Quanta gente non capisce la lingua che parlano le rane! Tutti coloro che passano accanto ad uno stagno senza prestar attento orecchio ai rumori che vi si sentono, che guardano la farfalla che svolazza e non odono il lieve fremito delle sue ali, che non indovinano il dialogo fra l'ape e il fiore, tutti quelli pei quali la foresta è muta, pei quali il roteare dell'onda che batte contro lo scoglio è suono informe, non comprendono nulla della continua e svariata conversazione del mondo che ci circonda.
      Ma il vostro amico Vecchi capisce tutti quei suoni ed intende le lingue delle rane, ed in quei cro-cro che ad altri sembrano tutti uguali egli scopre gli accenti dell'ira e dell'amore, i comandi e le preghiere.


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





Principessa Nenuphar Principessa Regina Vecchi