Allora il compare Drosselmeier le domandò ridendo:
- Ma perché prendi tanta cura di un essere tanto brutto? E la bimba gli rispose ingenuamente:
- Anzi, è tanto carino! E se tu, compare Drosselmeier, ti ravviassi come il mio Stiaccia-noci, se tu avessi un vestito bellino come il suo, e il suo mantello di seta, e i suoi stivalini lustri, scommetto che saresti carino come lui.
I genitori dettero in uno scoppio di risa, e il consigliere dell'alta corte di giustizia diventò rosso fino agli orecchi...
Venuta l'ora di andare a letto, la Marietta disse alla mamma:
- Cara mamma, lasciami star levata un altro momento. Avrei due cosine da fare, e poi vo subito a letto.
Siccome la Marietta era una bambina molto ragionevole, la madre glielo permise. Spense tutti i lumi, eccetto una lampada sospesa al palco, e disse:
- Sbrigati, cara Maria, altrimenti domani non potrai levarti presto come al solito.
E la madre entrò in camera.
Appena Maria si trovò sola, posò con gran precauzione lo Stiaccia-noci sulla tavola, lo sfasciò e lo guardò.
Stiaccia-noci era pallidissimo; ma le fece un sorriso così malinconico ed affettuoso, che essa ne fu proprio commossa.
- Caro Stiaccia-noci, gli disse poi sottovoce, non te la prendere contro mio fratello, sai? bisogna compatirlo, è diventato brutale a forza di star sempre coi soldati... ma in fondo non è cattivo. Io ti avrò tutte le cure, e il compar Drosselmeier ti rimetterà i denti rotti...
Ma qui tacque, perché appena essa ebbe pronunziato il nome di Drosselmeier, l'amico Stiaccia-noci fece una orribile boccaccia, e gli uscirono delle faville dagli occhi.
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