- Generale, io conosco la vostra esperienza e il vostro coraggio. Qui ci vuole accortezza, per saper profittare del movimento. Io vi affido il comando di tutta la cavalleria e di tutta l'artiglieria. Non avete bisogno di cavallo: colle vostre gambe lunghe, voi galoppate perfettamente. Fate il vostro dovere!
Tutti i reggimenti sfilarono, a bandiere spiegate, davanti a Stiaccia-noci e cominciò la battaglia. La Marietta, più sorpresa che spaventata, montò sopra una sedia presso al muro e stette a vedere. I cannoni cominciarono a tirare una formidabile pioggia di confetti fra le file serrate dei topi che divennero tutti bianchi. Una batteria soprattutto, collocata abilmente sul panchettino della mamma di Marietta, faceva loro un danno immenso. La mitraglia d'anacini che essa lanciava sui topi, faceva nelle loro file una spaventevole strage. Ma i topi dal canto loro lanciavano certe palline d'argento che non fallivan mai il colpo.
Il rumore assordiva... Bum! bum! pif! paf! burum-bum! bum!...
L'esercito di Stiaccia-noci faceva prodigi. Ma i topi ricorsero a un terribile stratagemma. Cominciarono a mordere alle gambe i loro nemici, che non reggendo al dolore, cadevano, e si sparse il terror panico nell'esercito. Crebbe allora il coraggio nei topi, e la paura nei loro nemici che finirono per darsi alla fuga. Lo stesso Stiaccia-noci fu preso dal terrore, e gridò disperato:
- Un cavallo! un cavallo! il mio regno per un cavallo!
Allora due topi bersaglieri lo afferrarono per il mantello, e il re dei topi si slanciò trionfante su lui, mandando un fischio di gioia.
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Stiaccia-noci Marietta Marietta Stiaccia-noci Stiaccia-noci
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