- Ah! il mio povero Stiaccia-noci! gridò la Marietta. E tirò una delle sue pantofole addosso al re dei topi, e saltò giù dalla sedia per accorrere in aiuto del suo protetto. Ma batté col gomito nell'armadio, e il cristallo andò in pezzi. Provò un dolore acuto al braccio sinistro, e poi non sentì e non vide più nulla.
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Quando la Marietta si destò la mattina dopo, era nel suo lettino, e accanto a lei sedeva un signore che essa riconobbe subito per il chirurgo Wanderstein.
Questi disse a bassa voce:
- Ecco, essa si sveglia! - Allora la mamma si fece innanzi, e la guardò teneramente.
- Ah, cara mamma, mormorò la Marietta, tutti quei brutti topi se ne sono andati? il mio caro Stiaccia-noci è in salvo!
- Non dire sciocchezze, bambina mia, rispose la mamma. Che cosa ci entrano i topi con Stiaccia-noci? Ci hai tenuti in gran pena: ecco che cosa accade quando le bambine vogliono fare a modo loro. Iersera ti sei trattenuta troppo coi tuoi balocchi, e ti ha presa il sonno: forse hai avuto paura di qualche topo, benché qui se ne veggan di rado, e hai inciampato, e hai rotto col gomito un cristallo dell'armadio e ti sei talmente tagliata che il chirurgo ha dovuto estrarti dal braccino due pezzetti di vetro. Grazie a Dio, io mi svegliai, e non vedendoti nel tuo lettino, accorsi in salotto, e ti trovai distesa per terra, circondata dai soldatini di piombo e da tutti i balocchi cascati dall'armadio. Lo Stiaccia-noci pareva che riposasse sul tuo braccino insanguinato. Una tua pantofolina era lì sul pavimento.
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