A questo modo, percorse una buona metà del cammino; ma allora, sentendo ad un tratto il desiderio di fare liberamente una corsa, e non volendo esporre a rischi la bella bambola, la prese per i due braccini, e chinatasi verso di lei, le disse:
- Tu sarai stanca, povera piccina. Mettiti qui seduta, e aspettami; ch'io vo a cercarti un bel fiorellino di quelli di campo. Sta' buona, e non ti muovere, per non sgualcirti il bel vestitino. Obbedisci veh! Altrimenti, al mio ritorno, ti metto in penitenza; e, se non basta, lo dico alla mamma.
La viottola faceva capo ad un boschetto, dove, fra i cespugli e i virgulti, una querce, curvata dagli anni, formava colla parte più bassa del tronco una specie di sedile a spalliera. Ivi la Virginia posò con garbo la bambola; e poi, via a correre, a saltare, interrompendo di tanto in tanto le corse ed i salti per cercare il fiorellino promesso alla bambola.
II.
Si era ella allontanata di poco, quando venendo dalla parte opposta del boschetto, giunse presso la querce l'Assuntina, figliuola della casiera.
L'Assuntina aveva la stessa età della Virginia. Ed ella pure era uscita a passeggiare in compagnia della sua bambola. Ma... che differenza tra questa e la bambola della Virginia! La bambola della Virginia era di una fattura squisita. Bianca e rossa, con un visino ridente, con le treccie di capelli biondi veri, snodata nelle articolazioni, era un capolavoro di una delle migliori fabbriche della Germania. E quella dell'Assuntina, ohimè! era un fagotto di cencio comprato alla fiera in campagna, un fantoccio sgarbato, senza piedi e senza mani e con un viso di molto brutto.
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