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      Come può credersi, questo pian terreno, e più specialmente la stanza, entro la quale ho veduto il bambino, eccita molto la mia curiosità. C'è tanta gente là dentro che scrive... vi discerno fogli sui tavolini... in terra... lettere aperte, lettere chiuse. Delle cataste di fascicoli uguali al fascicolo che faceva svolazzare quella signora.
      La stanza comunica con una corte per mezzo di uno sporto. Mi butto su questo e al tempo stesso eccoti a gettarsi lì il caro passerottino che non avevo mai più riveduto. Ho subito il cuore diviso fra lui e Goretto. Non vorrei che esso mi sfuggisse, e non vorrei perdere d'occhio la stanza.
      Mi poso sulla soglia, poi svolazzo qua e là per la corte ove lui pure svolazza: poi torno sulla soglia, batto la coda, mi spennacchio, fo il bello; e saltellando, mi volto da destra e da sinistra, perché vegga tutte le mie bellezze: lui cinguetta, cinguetta e scodinzola.
      Intanto guardo e ascolto. Intanto comprendo che là si dirige il giornale dei bambini; che vi si fanno gli abbuonamenti. Mi si presenta di subito alla fantasia Goretto che va a comprarsi il giornalino, che lo guarda, lo legge con attenzione e... mi viene un'idea!
      Un desiderio intenso ma indefinito mi fa dare una volata dentro la stanza, intorno ad uno dei banchi sui quali scrivono; ma tutti gli occhi essendo posati su me, scappo via, palpitando di paura.
      Il mio compagno mi ha aspettato tutto tremante, mi ha chiamato con voce di pianto; e nella gioia di rivedermi salvo, mi promette un tenero amplesso.


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





Goretto Goretto