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      È un omino curioso che presta poca attenzione a ciò che gli dicono i suoi simili, ma che ascolta volentieri la voce mattinale della pianta, i lamenti sommessi dell'acqua ed i dialoghi severi dei sassi.
      Gli ho raccontato i miei viaggi ed egli te li narrerà.
      Tiepida ancora degli occhi di Bice ruzzolai sul tappeto turco. Fra due pallottoline di lana tinta rimasi ancora tonda. Scorsi la mamma di Bice e Bice e Lena e Carlo lasciar il salotto ed andarsene. Rimasi proprio sola. Nella mezza luce di quella sala vedevo oggetti per me nuovi. Provai a parlar col tappeto. Non mi rispose. Il cembalo che mi avrebbe compreso fece il sordo anch'esso.
      Una finestra fu aperta e v'entrò un raggio di sole. Allora sotto la poderosa carezza di quel bel raggio aureo tutta la sala parve trasfigurata. S'accesero i colori del tappeto, le dorature delle volte riflessero, dai fiori delle giardiniere sprigionossi un'onda di profumo, le tende ebbero un fremito, le corde d'una chitarra mandarono un sospiro. Ed io sentii una dolce impressione di caldo che tutta m'invase. Mi sembrava di crescere, avevo come un capogiro e la sala che m'era sulle prime parsa vastissima ora pareami rimpicciolire. Una forza ignota mi sollevò dal tappeto. Dilatata oltre misura, leggiera m'alzai, m'alzai lungo quel caro raggio di sole che mi traeva a sé come la mamma attrae nelle sue braccia il proprio bambino. Così uscii all'aperto.
     
     
     
     * * *

     
      Che vista immensa! Il verde smaltato di fiori del giardino, le mura brune del castello, l'azzurro cupo del cielo!


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





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