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      Che musica! quanto superiore a quella del mio povero amico il cembalo! Cinguettavano i passeri sulle torri merlate, susurravano i moscerini per l'aere quieto e caldissimo, cantavano monotone sugli alberi le cicale.
      Ed io sempre più grande e giuliva m'alzavo sempre rapida correndo lungo il raggio d'oro.
      Andai su su sino che la campagna verde e le bianche città si confusero in una sola macchia grigiastra. Di Carimate e del Castello non vedevo traccia alcuna. Ero nel- l'immenso azzurro senza limiti.
      Ma ecco che il mio moto s'arrestò. Il sole divenne meno caldo; sentii come se da lui m'allontanassero. Mi guardai intorno e non mi trovai sola. Altre gocce erano meco, ancor esse ingrandite e come assottigliate. Ben presto ci avvicinammo le une alle altre spinte com'eravamo da folli brezze leggiere leggiere. Chi veniva da una parte dell'azzurro, chi dall'altra, alcune dal basso; altre dall'alto. Talune avevano avuto per culla un fiore, tal altre che si addimostravano più orgogliose erano salite su da un fiume chiamato Ticino del quale vantavano le acque limpide. Ce n'erano di povere e meschine umilmente sorte dalle risaie. Ce n'era una poi che tutte noi trattammo con gran sussiego; figurati ch'era stata semplicemente goccia di sudore d'un cavallino chiamato Pick! Mentre noi ci facevamo le nostre mutue confidenze e cercavamo di metterci in modo da non mischiarci in soverchia dimestichezza con gocce d'ignobile o di non accertata provenienza il bel sole che ci aveva tratte dalla terra tramontò. Ci mandò come una ultima carezza e poi disparve.


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





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