Fu un immenso dolore! Ci sentimmo intirizzire intirizzire e come di fronte ad un pericolo ignoto e misterioso ci accostammo l'una all'altra, decise a far causa comune. In quell'istante t'assicuro che tutte le fisime e gli orgogli del giorno cessarono.
Mi ricordo una certa gocciolina tutta profumata che per esser stata nel fazzoletto di trina d'un'imperatrice stimavasi più delle altre. Quando essa vide le tenebre che s'avanzavano e tutte le stelle gremire il cielo, la poverina ebbe una paura tale che s'accostò ad un'umile goccia proveniente dallo spurgo d'una macchina di carta ed anco puzzolente di cloro e le si raccomandò che non l'abbandonasse mai. L'onesta goccia sorrise e promise e mantenne.
Rimasero insieme finché...
Te lo dirò poi. Non conviene dilungarsi in incidenti.
* * *
La notte c'impaurì. Eravamo tutte raccolte ed intirizzite, La terra apparivaci come una macchia bruna al fioco chiarore delle stelle. Che sarà mai di noi? - pensavamo.
- Fatevi coraggio, ragazze, - sclamò allegramente una gocciola del nostro gruppo; - son vecchio di queste cose - soggiunse.
Strette intorno al tranquillo interlocutore, lo pregammo narrarci la sua storia ed egli incominciò:
STORIA D'UN GOCCIOLONE.
Goccine mie belle, io son vecchio del mestiere ed è bene che sappiate come non sia la prima volta che mi ritrovo nel profondo azzurro.
Non rammento più d'onde venni, ma vi dirò dove siamo.
Noi tutti qui radunati facciamo ciò che gli uomini chiamano una nuvola. Il mio padrone che è uno scienziato che sta a Pavia e che s'occupa di meteorologia, il signor Nocca, direbbe che siamo ridotti allo stato di vapore acqueo.
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Pavia Nocca
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