È vero che la calma li teneva d'un umore tutt'altro che piacevole, ma, credi, quando è lungo tempo che non si ode la lingua del proprio paese anche un'insolenza nel proprio idioma fa piacere più d'una cortesia in lingua straniera.
Poverini! avevan ragione di essere inquieti! Erano otto giorni - a quanto capii - che stavano là in calma, percossi dall'aria afosa, rotta di tanto in tanto da corti buffi affaticati di vento e da acquazzoni di pioggia tepida.
Otto giorni passai a bordo alla Carmen sempre lì lì per esser dall'insopportabil calore tramutata in vapore e sempre in buon punto rinfrescata da torrenti d'acqua che venivano giù dal cielo plumbeo.
Come Dio volle la Carmen uscì da quella zona tremenda e me lo annunciò un grido del nostromo di guardia che urlò tutto contento: " Signor Manara l'aliseo del Sud! "
Era proprio lui, l'aliseo che soffiava alla nostra volta.
Non più nuvoloni di piombo, non più l'afa insopportabile, non più il malumore, ma il cielo azzurro, la brezza leggiadra, freschetta, il gaio viso dei marinari, il mare ceruleo increspato di candide pecorelle, il sole caldo, ma sano e robusto.
* * *
Era scritto però che quel cotanto altero aliseo mi dovesse rapire alla tranquilla vita della Carmen.
A mezzogiorno il sole mi colpì: inerte, non potei fuggirne l'ardore. Mi portò su per l'aere in una carezza di fuoco; lasciai come traccia un polviscolino di sale, come una mia spoglia alla nave che mi aveva dato asilo.
Sotto di me l'oceano smisurato, sopra di me il cielo azzurro; un puntino bianco che seguii lungamente con lo sguardo, era la Carmen che faceva strada per Montevideo.
| |
Carmen Dio Carmen Signor Manara Sud Carmen Carmen Montevideo
|