Non occorre di soggiungervi che la regina Bella adorava il suo unico figlio Sirio, un amor di bambino, il quale era gracile ed eccessivamente nervoso, e negli accessi a cui andava soggetto voleva sempre la mamma al suo capezzale e non s'acquetava che sentendo i racconti della mamma, il canto della mamma.
Può darsi che insieme con tante buone qualità la regina avesse anche i suoi difettucci, ma chi di noi è senza difetti?
Ora volle la sfortuna che la regina Bella destasse da un dì all'altro la collera del re Troilo, per ragioni che a noi non importa d'investigare. E poiché allora s'andava per le spicce, egli con giudizio definitivo ed inappellabile condannò a morte la sposa.
Diede quindi ordine di condur la regina in alto mare e di gettarla nei flutti chiusa in un sacco. L'esecuzione della crudele sentenza venne affidata ad un vecchio cortigiano che la regina aveva offeso in un istante di leggerezza e che s'era lasciato scappar dei propositi di vendetta.
- Oggi - gli disse il re - tu hai la buona ventura di poter sfogare gli antichi rancori e di rendere un servigio al tuo sovrano. Guai a te se non rispondi degnamente a questa prova di fiducia. Il giorno in cui io potessi supporre che la regina si fosse salvata, ti farei strozzare come un cane.
Voi vedete, miei cari amici, che il re Troilo aveva almeno il merito di spiegarsi chiaro.
Convien però dire che anche i re qualche volta manchino di chiaroveggenza; perché Narciso (il vecchio cortigiano si chiamava così) era la persona meno acconcia a un ufficio tanto spietato.
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