Onde, alquanto pallida in viso e con un leggiero tremito nella voce soave - Sta bene - ella disse. - Sia fatta la volontà del mio principe che mi condanna senza ascoltarmi. E tu, Narciso, esulta pure della mia morte. Sei nel tuo diritto; potevi però esser più generoso... Ma basta di ciò, - soggiunse. - Che cosa aspetti per eseguir la sentenza?
- Aspetto - egli rispose - che la notte sia scura, che la terra sia lontana.
- Temi forse - domandò la regina con un triste sorriso - temi ch'io possa salvarmi?
In quel momento il sole si nascondeva nell'occidente. - Ah! - esclamò la regina bevendone cogli occhi gli ultimi raggi. - Non lo vedrò più.
Non c'era una nuvola in cielo, il mare non faceva una grinza; non si udiva altro rumore che quello dei remi che s'immergevano tutti in un colpo nell'acqua. Quando le prime stelle cominciarono a tremolare nel firmamento - Ebbene - disse la regina Bella - non è ancor tempo?
- Non ancora - replicò Narciso.
Essa si tolse di dosso le cose preziose che aveva, e le consegnò a Narciso con queste parole. - Sono doni del re e li riporterai al re. Portagli anche questo anello - e si levò dal dito una splendida gemma - pregandolo in mio nome che lo dia un giorno a nostro figlio come ricordo della sua mamma - Oh Sirio, Sirio, la tua mamma non cullerà più i tuoi sonni, non calmerà più co' suoi racconti e col suo canto i tuoi nervi ammalati.
A un cenno di Narciso, i rematori cessarono di vogare e ritirarono i remi entro la barca.
- Devo entrar da me in quel lurido sacco?
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