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I bambini dormono.
LO ZIO DI GIORGIA
Un viaggio al paese di Bengodi
Nr. 26 (29 dicembre 1881), p. 401-403;
Nr. 1 (5 gennaio 1882), p. 1-2.
Io sono stufo di lavorare - disse Topolino sbadigliando e sdraiandosi a piè d'un albero, una bella mattina dell'autunno scorso.
- E ancor io! - aggiunse la Nina, che si mise a sedere con un musino lungo lungo accanto a lui.
- Se si potesse stare senza far nulla e baloccarsi tutto il santo giorno! Ma come si fa?
- Oh, bella! si fa come faccio io, disse un'oca sapiente mettendo a un tratto il becco nei loro discorsi.
La Nina e Topolino si voltarono meravigliati e dissero in coro: - Che c'è?
- Che c'è? - rispose l'Oca. - Non c'è nulla, proprio il gran nulla. Ci sono io che vi dico: Bambini; fate come me.
- Sarebbe a dire? - chiese Topolino.
- Vedete: io mangio, bevo e vado a spasso.
- Ma noi non possiamo fare come te, - osservò il fanciullo. - Noi siamo guardati e non si può fare quel che si vuole: e tutto il santo giorno ci tocca studiare quelle lezioni tanto noiose, tanto noiose!
- Già - soggiunse l'Oca ridendo. - Ma potreste benissimo fare come me. Basterebbe che ve ne andaste a Bengodi.
- O Bengodi dov'è? - domandò Topolino.
- È lontano, molto lontano, da quelle parti là - disse l'oca accennando con la zampa.
- Ma ci voglio andare! - esclamò il bimbo.
- E anch'io, - balbettò la Nina.
E s'avviarono.
*
Tenendosi per la mano, da bravi fratellini, Topolino e la Nina so ne andarono verso Bengodi.
- E là che ci faremo? - disse lui, dopo aver camminato un buon poco.
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