A un certo punto trovarono una ragazzina con un gran paniere pieno, che durava fatica a salire su per l'erta.
- Oh, bambini, fatemi il piacere, datemi una mano. Non ne posso più!
E così dicendo la poverina ansava a più non posso.
Ma Topolino le rispose ridendo:
- Voglio giusto aiutarti! Sarebbe proprio bellissima. Si va a Bengodi, nel paese dove non c'è nulla da fare, dove le viti son legate con le salsicce, e tu vorresti che noi... Via grullerella, dovresti fare una cosa belissima: front'indietro e venire con noi.
- Ma io debbo portare il paniere lassù in cima. Per carità, aiutatemi, bambini miei.
La Nina s'era un po' cominciata a intenerire. Ma Topolino che faceva il gradasso sentendosi vicino alla meta del suo viaggio, prese la sorella per la mano e la tirò via. Volsero le spalle alla ragazzina del paniere e presto presto furon lontani.
Ma una vocina, di quelle che i bambini dovrebbero sentire, se ci stessero un po' attenti, quando hanno fatto qualche marachella, badava a bofonchiare:
Come farai,
Così tu avrai.
* * *
Ai piedi della collina, Topolino e la Ninetta videro un bell'arco coperto di fiori e chiuso da un cancello di legno, accanto al quale stava una vecchina di molto buffa che, al vedere, pareva una bambola di legno, di quelle che si trovano nell'arche di Noè fatte per i bambini.
La vecchina appena li vide si mise a cantarellare una canzoncina di suo gusto, da cui si ricavava che li aveva aspettati un bel pezzo, e che essa era la Regina di Bengodi. Era un po' magra e brutta per una regina; ma a Bengodi a queste cose non ci badavano.
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