* * *
Grimm veramente non lo dice, ma altri autori assicurano che i banditi posero Spaccamonti su una barella e fuggirono lontani, chi dice trecento miglia, e chi dice cinquecentocinquanta. Della casa de' briganti rimasero padroni i filarmonici, i quali, stando al racconto del Grimm, vi si trovarono così bene che non vollero più uscirne. Ma qualche altro autore racconta che l'ambizione dell'asino non essendo appagata, egli persuase i compagni a seguirlo a Brema, ove si incorporarono nella banda municipale. Un bel giorno, mentre il concerto suonava in piazza, il cane non ebbe la virtù di continuare il suo pezzo di musica vedendo certa spazzatura dalla quale uscivano alcune ossa saporitissime di montone, il gatto si lanciò avidamente sopra un barbio che era caduto dalla cesta di un rivendugliolo, il gallo corse a beccare alcune briciole di biscotto cadute a un bambino, e l'asino, il capo banda, non seppe resistere alla tentazione di correre dietro a un carro di fieno che passava pieno di olezzo!
Così il concerto si sciolse, e il giornale di Brema annunziò, quella stessa sera, come un grande avvenimento che i bandisti si erano dati a uno sciopero tumultuoso.
Francesco TORRACA
Il lavoro del giorno di Natale. Leggenda brettone.
Nr. 6 (9 febbraio 1882), p. 86-87.
C'era una volta un contadino, che era rimasto vedovo con parecchi figliuoli, ancora troppo piccini perché si potessero guadagnare il pane che mangiavano. Egli era poverissimo e non sapeva come fare, per mantenere onestamente la famigliuola.
| |
Spaccamonti Grimm Brema Brema Natale
|