E il signore sconosciuto partì.
Il giorno dopo, il pover'uomo si levò per tempo e disse le sue orazioni secondo il solito; poi prese la falce e andò alla landa, ed eccolo a tagliare i giunchi. Lavorò coscienziosamente tutto il giorno e tagliò molti giunchi. Quando il sole si coricò, egli era assai stanco. Allora si sedé sopra una pietra a fumare la pipa, aspettando la paga. Ma, aspetta, aspetta, quello ch'egli aspettava non venne.
- Sono veramente disgraziato, disse. Ho passato tutta la giornata a lavorare, senza mangiare, e ora, certo, non sarò pagato. Il peggio è, che ho lavorato il giorno di Natale, il santo giorno in cui nacque il nostro Salvatore Gesù Cristo! E i miei poveri figli che non avranno da mangiare nemmeno stasera!
Il suo cuore era pieno di dolore e di desolazione, ed egli si mise a piangere a calde lagrime.
In quel momento vide venire alla sua volta un altro sconosciuto; ma il primo aveva una faccia dura e cattiva, e questi pareva dolce e benigno. Lo sconosciuto si accostò a Giovanni e gli domandò:
- Che avete il mio brav'uomo? perché vi affliggete così?
- Ahimè! signore, io sono molto infelice! Un signore che non conoscevo venne a trovarmi, ieri, alla mia capanna, e mi disse che se volevo passare la giornata d'oggi a tagliare i giunchi su questa landa, egli mi avrebbe pagato bene. A casa non c'è più pane, i miei figli muoiono di fame. Che fare? Ho accettato, ma con dispiacere, perché questa è una santa giornata. Ho lavorato, voi lo vedete, ho molto lavorato: ma il forestiero che aveva promesso venirmi a pagare qui all'ora del tramonto, ancora non si vede!
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Natale Salvatore Gesù Cristo Giovanni
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