- Non verrà, povero te. Ma di', perché lavorare il giorno del santo Natale?
- Ahimè! ho avuto torto, lo confesso; ma i miei poveri figli stanno per morire di fame, a casa, e io volevo guadagnare un po' di pane per loro.
- Vi dispiace sinceramente, di aver lavorato il giorno di Natale?
- Sì, mio Dio, mi dispiace sinceramente!
- Ebbene, ve la pagherò io la vostra giornata, Tornate a casa: quando sarete giunto, domandate quello che vorrete; da mangiare, da bere, abiti, denaro, insomma tutto quello di cui avete bisogno, e riceverete subito subito ogni cosa. Ma date la limosina ai poveri, e non ne respingete mai nessuno.
- Tante grazie, mio buon signore; Dio vi benedica. E Giovanni se ne torna a casa consolato. I figli erano sulla soglia ad aspettarlo. Non appena lo videro gli corsero incontro gridando:
- Del pane, babbo! del pane!
- Sì, miei poveri figli, - disse loro Giovanni, - lo avrete di qui a poco.
Entrò nella capanna e, scoprendosi il capo e facendosi il segno della croce, disse:
- Col permesso di Dio, domando del pane e un poco di lardo per i miei poveri fanciulli e per me, che moriamo di fame.
E subito comparve sulla tavola, non si sa come, pane bianco e lardo. Ed eccoli a mangiare allegramente, perché ce n'era assai del pane bianco e del lardo fumante.
Dopo quel giorno, Giovanni comperò abiti nuovi per sé e per i suoi figliuoletti; si fece fabbricare una bella casa, comperò terre, divenne uno de' più ricchi signori del paese, perché gli bastava desiderare qualunque cosa e subito l'aveva.
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