Tu sei migliore di me. Uccidimi: è giusto che io muoia.
- E perché, rispose l'imperatore, dovrei io ucciderti? Chi ha il coraggio di confessare il suo delitto così arditamente e nobilmente come tu, non merita morte ma premio. Sii una delle mie guardie, e servi me con quella devozione e quell'amore che avesti pel tuo signore.
Gohur ebbe poi occasione di salvare la vita in battaglia a chi a lui aveva concessa la vita. Ed è ora proverbio nell'India: Meglio è dar la vita che toglierla!
Giuseppe SACCHETTI
Nennella o le uova di pasqua.
Nr. 16 (20 aprile 1882), p. 253-254;
Nr. 17 ( 27 aprile 1882), p. 262-263.
Tonio era un povero contadino che viveva in un paesello di montagna. Non aveva più nessuno al mondo. Da buon figliuolo aveva, col lavoro, assistito i suoi vecchi genitori; i quali erano morti in pace benedicendolo. Gli avevan lasciato una casupola, una specie di capanna che era situata un po' distante dal paese, vicino al bosco. Là, da parecchi anni se ne viveva solo; cioè, non del tutto solo, perché aveva la compagnia d'una gallina. Andava a opera dai contadini che stavano a podere; e tutti gli volevano bene perché era buono, laborioso e allegro.
Una sera, sul finire d'agosto, se ne tornava dal lavoro colla vanga sulla spalla. La giornata era stata caldissima. Dalla parte di ponente si vedeva una striscia come una lama d'oro fulgido che a poco a poco andava impallidendo; mentre a levante, lassù nel turchino profondo compariva una stella piccina piccina bianca e lucente. Tonio guardava queste belle cose e respirava l'arietta fresca e odorosa del bosco; e si sentiva riavere dopo tanto sole e tanta fatica.
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India
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