Quando fu vicino al cimitero del paese osservò un movimento insolito di gente. Certo ci doveva essere stato un morto.
Tonio si avvicinò ad un gruppo di donne che eran rimaste ferme davanti al cancello richiuso dal custode. Si sentiva un pianto disperato. Una bambina di otto anni al più, stava tutta rannicchiata per terra colla testa appoggiata alle sbarre del cancello, col viso nascosto nelle mani. Era lei che piangeva.
- Povera bambina! - disse una donna; - se la piange ha ragione; è morta la su' mamma.
- Ma non ha più nessuno? - Domandò Tonio.
- Chi lo sa? al su' paese forse qualcheduno de' suoi ci sarà. La dev'essere d'un paese di molto lontano: vedete com'è vestita.
La bambina, infatti, non portava il costume del paese. Aveva un bustino rosso, una sottanina turchina, e sulla testa aveva un pezzo di tela bianca messo in quadro, secondo il costume delle contadine abruzzesi. Per terra vicino a lei si vedeva un cembalo.
- Ma dunque, - riprese Tonio, - chi ci penserà ora a questa povera figliuola? Come camperà?
- Come ha campato finora! Oh bella! La seguiterà a girare il mondo, a sonare il cembalo e a chiedere la limosina, - disse un'altra donna con una vociaccia da strega e con un viso dove ci si vedeva stampata la cattività.
Tonio era rimasto pensieroso. Con una mano tra i capelli bigi si grattava si grattava...
A un tratto si rincalcò sulla testa il cappello mezzo sfondato e rimettendosi la vanga sulla spalla, con piglio risoluto:
- O sentite! - disse, - questa bambina la piglio io!
| |
Tonio Tonio
|